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Cerottini, maschere peel-off, maschere all’argilla, al carbone, tutte noi nella vita abbiamo provato almeno una volta un rimedio per debellare i fastidiosi punti neri, ma spesso purtroppo invano. Piccoli ma fastidiosi, ed esteticamente davvero poco piacevoli. Perché compaiono? Come si tolgono definitivamente?

Il dry brushing è una tecnica ultimamente molto in voga tra le donne, grazie soprattutto alle “spinte” arrivate dal mondo del web, con i tanti video di influencer e beauty guru che consigliano e mostrano ai propri followers questo nuovo (che poi molto recente non è) metodo per la cura della pelle del corpo. 

Qualche settimana fa ho vissuto un’esperienza molto particolare che mi ha dato la conferma di quanto la nostra mente sia in grado di controllare il nostro corpo e le sue risposte senza che possiamo rendercene conto, ed ho deciso di condividere con te qualche passaggio della mia “avventura/sventura” per permetterti di essere pronta ad affrontare al meglio trattamenti estetici strutturati che prevedono di ottenere grandi cambiamenti fisici. 

L’Acido Mandelico è un ingrediente cosmetico che fa parte della grande famiglia degli AHA, ovvero gli alfa-idrossiacidi, sostanze in grado di fare dei peeling cutanei che aiutano ad assottigliare lo strato più superficiale della nostra pelle e agire su diverse tipologie di imperfezioni, come ti spiegherò tra poco. 

Nel periodo primaverile ed estivo, alcune tipologie di cosmetici possono risultare tutt’altro che innocui: esiste infatti un fenomeno chiamato “fotosensibilizzazione”, che riguarda proprio i cosmetici, e la loro reazione con il sole (o per meglio dire, la luce). 

Una delle domande che ricevo in assoluto più spesso è: “ma i fanghi, tolgono davvero la cellulite?” Complici anche le pubblicità, le sponsorizzazioni di influencer su social e web, e le etichette dei prodotti cosmetici, si è decisamente creata un po' di confusione su questo argomento, che merita di essere chiarito.